2012

Belvedere. International Visual Magazine + Art Book IED Festival – 3rd edition

13.12.201216.12.2012

Festival dedicato all’editoria creativa con un’attenzione particolare alla nuova generazione di visual magazine e art book. In mostra una selezione di 100 copertine di riviste pubblicate in tutto il mondo, che ritraggono volti femminili e maschili accostati per formare da un lato il ciclo della vita della donna e dall’altro quello dell’uomo.

FOTOGRAFIA in collezione

11.05.201210.06.2012

FOTOGRAFIA in collezione presenta 35 opere provenienti da Rome Commission, la sezione di FOTOGRAFIA Festival Internazionale di Roma che dal 2003 commissiona ad artisti italiani e stranieri un ritratto fotografico della città.

Ideato da Marco Delogu nel 2002, FOTOGRAFIA Festival Internazionale di Roma è stato concepito come l’espressione del confronto tra l’arte contemporanea e lo straordinario patrimonio storico della città. E’ dal connubio tra il focus sul territorio di Roma e la prospettiva internazionale che lo contraddistingue che nasce l’incontro tra il MACRO e FOTOGRAFIA Festival.
FOTOGRAFIA in collezione annuncia non solo l’acquisizione da parte del Museo delle opere di alcuni fra i più importanti fotografi di fama internazionale e qui in mostra, ma anche l’avvio di una stretta collaborazione attraverso la quale ulteriori acquisizioni andranno a costituire una collezione museale unica nel suo genere.

Gli artisti in mostra si sono tutti confrontati con il territorio della città, il suo tessuto urbano e sociale, e gli elementi distintivi e polisemici che la connotano. Roma diventa territorio di indagine e ricerca artistica attraverso le quali registrare situazioni, scenari o dettagli a volte rari, altre omessi e altre ancora dimenticati. Per tutti loro, quello con Roma è un confronto cercato, che viene da lontano, eredità del Grand Tour; un confronto originale in cui autori contemporanei percorrono la città portandosi dietro il loro mondo, cercando—attraverso il loro personale linguaggio—di restituirci cose mai viste, unendo la loro interiorità a quella della città più ‘immaginata’ della storia.

Artisti in mostra: Olivo Barbieri; Gregory Crewdson; Rodolfo Fiorenza; Matthew Monteith; Matthew Monteith; Tod Papageorge; Anders Petersen; Alec Soth; David Spero; Guy Tillim; Paolo Ventura; Jeff Wall; fotografo sconosciuto. 

Artisti in residenza: OPEN STUDIO

24.05.201222.07.2012

Open studio stabilisce la fine del primo ciclo del programma Artisti in residenza avviato lo scorso gennaio al MACRO, con Carola Bonfili, Graham Hudson, Luigi Presicce, Ishmael Randall Weeks

Dal 24 maggio al 22 luglio 2012 saranno in mostra i lavori elaborati da Carola Bonfili, Graham Hudson, Luigi Presicce e Ishmael Randall Weeks per gli spazi del museo, insieme ai materiali di ricerca raccolti durante i mesi della loro permanenza. Gli studi degli artisti, fino a questo momento visitabili settimanalmente o su appuntamento, si aprono al pubblico mettendo in evidenza le diverse processualità che caratterizzano le pratiche artistiche di ciascun residente.
Il programma Artisti in residenza è uno fra gli elementi centrali delle attività del MACRO. Gli spazi al secondo piano del museo sono stati trasformati in studi di circa 100 mq per ospitare quattro artisti (due italiani e due stranieri) per un periodo di quattro mesi. Il museo diventa in questo modo anche un centro di produzione e non solo di promozione e diffusione culturale, coinvolgendo i residenti attivamente in un programma di attività e di incontri pubblici.

Studio #1 Carola Bonfili
La pratica artistica di Carola Bonfili si basa sull’alterazione di immagini, suoni e materiali eterogenei. Video, fotografia, scultura, disegno e installazione sono i mezzi con i quali l’artista crea modi nuovi e inaspettati di vedere il mondo che ci circonda, trasformandolo spesso in uno scenario straniante o surreale.
Durante la residenza al MACRO l’artista ha sviluppato in collaborazione con Valerio Mannucci, responsabile editoriale di NERO, un progetto incentrato sul disegno: quattro pubblicazioni che illustrano i lavori di Thomas Braida, Taylor McKimens, Paolo Merloni, Misaki Kawai. Carola Bonfili ha selezionato un gruppo di artisti che hanno fatto del disegno e delle sue declinazioni il loro mezzo espressivo principale. L’artista presenta inoltre If, installazione ambientale che attiva un’esperienza semantica e sensoriale attraverso la creazione di due camere totalmente identiche, ma fruibili e esperibili in modo differente. If è uno spazio altro custodito nello studio, una riflessione sulla percezione e l’aspettativa, sulla visualizzazione di immagini costruite non solo attraverso la vista.
Carola Bonfili (Roma, 1981) vive e lavora a New York. Ha frequentato il corso di storia dell’arte contemporanea presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” per poi proseguire gli studi al Chelsea College of Art and Design di Londra. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero. Tra le più recenti: When in Rome presso l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles (2011), Roommates al MACRO e La Danse Macabre alla Nomas Foundation, entrambe a Roma (2010), Fragile Currency alla Klemm’s Gallery di Berlino (2009).

Studio #2 Graham Hudson
Graham Hudson può essere considerato un “artista-architetto”: i suoi lavori site-specific sono vere e proprie installazioni ambientali, sia per dimensione che per approccio scenografico. Il riutilizzo di materiali grezzi e la ricchezza di stimoli visivi e uditivi delle sue opere sono una critica aperta alla società contemporanea. L’artista avverte nel presente sintomi di fragilità e insicurezza che si riflettono in costruzioni instabili, temporanee, incompiute, che spesso sconfinano nella dimensione della performance.
L’artista trasforma con ROCRO (Rubble Office of Contemporary Rome) il suo studio in un ufficio fittizio, ma luogo reale e operativo di raccolta di informazioni e materiali, al fine di ritrarre il paesaggio urbano attraverso la mappatura dei cantieri attivi in città. L’apertura dello studio dell’artista è la continuazione del progetto elaborato durante la residenza, è l’evoluzione del luogo concepito come spazio di indagine, di ricerca e sperimentazione in cui fondamentali all’attivazione sono le opinioni e le azioni di tutti i partecipanti. L’Ape50 parcheggiata all’ingresso del museo – acquistata con il sostegno di MACROAMICI – è uno fra i differenti mezzi che Graham Hudson, insieme agli agenti ROCRO, i vari collaboratori al progetto, utilizza per concretizzare la sua pratica artistica.
Graham Hudson (Kent, Inghilterra, 1977) si laurea in scultura al Chelsea College of Art and Design e al Royal College of Art di Londra. Tra le mostre personali si segnalano quelle realizzate alla Arthouse at the Jones Center di Austin, Texas (2011), alla galleria Crisp di Londra, presso ZINGERpresents ad Amsterdam (2010) e alla galleria Monitor di Roma (2009). Tra le collettive: An extended exhibition for a transition function alla galleria Hilary Crisp di Londra (2011), British Art Now: Saatchi Gallery in Adelaide presso la Art Gallery of South Australia (2011), Mutiny seemed a probability alla Fondazione Giuliani a Roma (2010).

Studio #3 Luigi Presicce
Luigi Presicce è tra quegli artisti che rivolgono il loro interesse verso le frange indipendenti del panorama culturale e artistico italiano. Gestualità e rituali sono alla base del suo lavoro, costruito su scenari ad alto contenuto simbolico ed esoterico.
L’artista presenta la ricerca elaborata insieme a Jonatah Manno su tre episodi del ciclo de Le storie della vera croce, tratti dalla “Legenda Aurea” di Jacopo da Varagine, finalizzata alla creazione di tre performance per un pubblico di soli due spettatori. Le azioni saranno visibili successivamente attraverso un’installazione composta da tre quadri video girati da Francesco G. Raganato.
Lo studio dell’artista è inoltre la sede di Laboratorio, un metodo e una piattaforma di lavoro, dove i diversi partecipanti possono confrontarsi quotidianamente con la propria metodologia all’interno di uno spazio condiviso. Il centro focale di Laboratorio è il lavoro e la sua processualità, che si pone sullo stesso piano dell’opera finita. L’apertura di maggio non rappresenta quindi l’atto conclusivo di tale processo, ma è una pausa dai lavori materiali, che possono essere in questo modo fruiti dal pubblico come un amalgama di situazioni, appunti, opere concluse o nella loro condizione di potenzialità.
Laboratorio si è costituito nel 2010 a Marti (PI) nello studio di Nicola Martini, Vittorio Cavallini e Jacopo Menzani. Tra il 2010 e il 2011 Laboratorio è stato ospitato da Brown Project Space a Milano. I partecipanti al progetto sono: Vittorio Cavallini, Davide Daninos, Attila Faravelli, Andrea Kvas, Jonatah Manno, Nicola Martini, Jacopo Menzani, Luigi Presicce, Fabrizio Prevedello e Maurizio Vierucci (Oh Petroleum).
Luigi Presicce (Porto Cesareo, 1976) ha frequentato il Corso Superiore di Arti Visive (CSAV) presso la Fondazione Antonio Ratti di Como con l’artista Joan Jonas (2007). Negli ultimi anni ha esposto al MADRE di Napoli (2012), alla Marsèlleria di Milano, al Festival Reims Scènes d’Europe (presso il Frac Champagne- Ardenne di Reims) e al Thessaloniki Performance Festival (2011). Nel 2008 Luigi Presicce fonda a Milano con Valentina Suma e Luca Francesconi lo spazio no profit Brown Project Space. Nel 2011 avvia insieme a Giusy Checola e Salvatore
Baldi il progetto Archiviazioni, un centro di documentazione e ricerca sulla cultura contemporanea del sud Italia. L’artista, su invito del collettivo artistico AND AND AND, sarà presente a dOCUMENTA (13) con il progetto Lu Cafausu realizzato in collaborazione con Luigi Negro, Emilio Fantin, Giancarlo Norese e Cesare Pietroiusti.

Studio #4 Ishmael Randall Weeks
Elemento caratteristico del lavoro di Ishmael Randall Weeks è l’uso di materiali riciclati e detriti ambientali per realizzare installazioni site-specific, sculture e opere su carta.
Creando lavori che prendono forme di oggetti funzionali, privati del loro aspetto pratico, l’artista propone una riflessione sui concetti di lavoro manuale e di utilità, esaminando a fondo urbanizzazione, sviluppo, viaggio e scambio in un mondo globalizzato.
Attraverso la disposizione di elementi scultorei e installazioni ambientali, l’artista mostra – con il progetto Parquet – la sua ricerca legata al concetto di spazio quotidiano, paesaggio, architettura, roof design, erosione ed instaura così un dialogo formale, concettuale e visivo con il museo e la città di Roma.
Ishmael Randall Weeks (Cuzco, 1976) si laurea in Arte al Bard College (2000) nello stato di New York e in Pittura e Scultura alla Skowhegan School of Painting and Sculpture nel Maine (2007). Tra le mostre personali più recenti si segnalano: Maquette For Landscape alla Federica Schiavo Gallery di Roma (2010), Aún sin Título alla Revolver Galeria di Lima (2010), la personale alla Eleven Rivington Gallery di New York (2009). Ha inoltre partecipato a diverse collettive tra le quali quella presso lo spazio The Drawing Room di Londra, presso il Dublin Contemporary di Dublino e il The Kitchen di New York (2011). Sempre a New York viene invitato a partecipare alla collettiva Greater New York presso il MoMA PS1 (2010).

Urban Arena: Bros, Sten e Lex

24.05.201204.11.2012

Negli spazi della terrazza Urban Arena, un progetto ideato in più tappe per dare visibilità alla Street Art, uno dei movimenti più attivi degli ultimi tempi.

La terrazza del museo, luogo di particolare importanza per il suo essere aperto al pubblico (con accesso libero) e per il rapporto osmotico che intrattiene con la città e il quartiere, diviene una sorta di palestra dove gli artisti possono misurarsi con pareti, superfici e spazi mai utilizzati.
I protagonisti del primo appuntamento sono Bros e Sten e Lex, tra gli street artist italiani più attivi e apprezzati a livello internazionale, che realizzeranno due interventi concepiti appositamente per il MACRO.

Attivi a Roma dal 2001, Sten e Lex hanno lavorato su una delle grandi pareti esterne del museo, utilizzando una tecnica da loro ideata, lo “stencil poster”. Dopo aver incollato, lasciato asciugare e ritagliato una matrice stencil di carta sul muro, gli artisti hanno dipinto di nero gli spazi vuoti, in modo da tracciare un motivo geometrico a fasce e losanghe. Da questo punto il disvelamento graduale dell’opera è lasciato agli agenti esterni: saranno le intemperie e i passanti a rimuovere via via lo stencil e a permettere al disegno sottostante di emergere.
Lo street artist milanese Bros è intervenuto su uno spazio non convenzionale, mai utilizzato in precedenza: la fontana della terrazza che sovrasta l’auditorium del museo. Su questa superficie, attraversata da un flusso d’acqua costante, l’artista ha realizzato un complesso collage di pellicole traslucide colorate che raffigura su ampia scala l’immagine di un uragano scattata dal satellite, dal titolo “Andrea”. Le cromie vivaci di quello che a un primo sguardo apparirà come un disegno astratto, per poi rivelarsi come un’icona di potenza e distruzione, interagiranno con la luce che attraversa la vetrata, innescando un dialogo tra lo spazio interno del museo e la terrazza.
Nata negli anni ottanta negli Stati Uniti come evoluzione dei primi episodi di graffitismo urbano, la Street Art è maturata in modo multiforme, nutrendosi di un intenso rapporto con la strada, la dimensione metropolitana e l’ambiente underground. I più recenti sviluppi vedono gli artisti – ormai pienamente consapevoli del proprio ruolo – al centro dell’attenzione anche dei musei, per la riconosciuta potenza innovativa che il loro linguaggio virale e clandestino ha introdotto nella prassi artistica tradizionale.
L’intervento di Bros è realizzato in collaborazione con la Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea e lo Studio Fabio Mauri, Associazione per l’Arte L’Esperimento del Mondo. Sponsor tecnico: Réflectiv Window Films

La Città Eterna racconta la sua cultura

07.06.201213.06.2012

MACRO Testaccio,
La Pelanda – Centro di produzione culturale
In esposizione i migliori scatti della prima edizione del concorso fotografico “La Casa della Fotografia di Roma” con oggetto i principali luoghi romani e il loro legame con l’arte, le tradizioni, le manifestazioni e la moda.

Claudio Cintoli. L’immagine è un bisogno di confine

21.06.201202.09.2012

Prima importante retrospettiva dedicata a Claudio Cintoli (Imola 1935-Roma 1978) nella sua città d’adozione. Cintoli è un personaggio eclettico dall’identità polimorfa, con un percorso individuale vissuto sempre con febbrile intensità, seppur volutamente ai margini di un sistema. La mostra raccoglie circa 40 opere — dalla pittura alla scultura, dalle installazioni alle performance — attraverso le quali il lavoro di Cintoli viene inserito nel più ampio contesto artistico e culturale internazionale degli anni sessanta e settanta del secolo scorso.

NEON. La materia luminosa dell’arte

21.06.201211.11.2012

Prima grande mostra in Italia dedicata all’uso del neon. Ideata da David Rosenberg e co-organizzata con la Maison Rouge di Parigi, la mostra include circa 70 opere di oltre 50 artisti che hanno lavorato con il neon dagli anni quaranta a oggi, allestite secondo un percorso tematico che restituisce le diverse prospettive dalle quali gli artisti si sono confrontati con questo medium. A cura di David Rosenberg e Bartolomeo Pietromarchi, la mostra è realizzata nell’ambito della partnership tra MACRO ed Enel in occasione del cinquantesimo anniversario dell’azienda.

Gregorio Botta. Rifugi

21.06.201202.09.2012

Prima importante personale che un’istituzione pubblica dedicata a Gregorio Botta. L’acqua, il fuoco, la malleabilità della cera, la trasparenza del vetro, la rigidità del ferro costituiscono gli elementi fondanti della sua ricerca. Botta presenta un progetto appositamente ideato per il MACRO, in cui è l’acqua ad essere protagonista.

Re-Generation

27.06.201209.09.2012

MACRO Testaccio,
La Pelanda – Centro di produzione culturale
Grande esposizione collettiva che, riunendo più di 50 artisti di diverse generazioni, vuole essere una fotografia sullo stato dell’arte contemporanea a Roma. La mostra propone un percorso articolato tra video, installazioni, fotografie e performance, e svela al pubblico alcune delle ricerche e delle sperimentazioni più interessanti nel panorama artistico della città.

Yto Barrada: Riffs. Deutsche Bank Artist of the Year 2011

20.09.201211.11.2012

a cura di Friedhelm Hütte e Marie Muracciole
Mostra dell’artista marocchina Yto Barrad, vincitrice del Premio “Deutsche Bank Artist of the Year 2011”: un riconoscimento annuale rivolto a giovani artisti, già distintisi per la creatività e la significatività del proprio lavoro, che si inserisce nelle attività promosse a livello globale dall’Istituto in ambito culturale ed artistico.

Anders Petersen. Rome, a diary 2012

20.09.201228.10.2012

a cura di Marco Delogu
Rome, a Diary 2012 è il secondo progetto che il grande fotografo danese dedica alla città eterna, questa volta soffermandosi su momenti, simboli e situazioni legate alla vita di coppia e familiare, ripercorrendo luoghi e memorie di un viaggio compiuto molti anni fa assieme alla compagna Julia. La mostra è a cura di Marco Delogu.

FOTOGRAFIA Festival Internazionale di Roma (XI edizione – Work)

21.09.201228.10.2012

MACRO Testaccio

L’edizione di quest’anno ha come tema il lavoro, parola chiave della storia della fotografia, reinterpretato con una grande attenzione alle differenze e ai cambiamenti dei linguaggi della fotografia e del lavoro contemporaneo.

Il programma comprende diversi eventi e mostre anche negli stituti di cultura stranieri e spazi espositivi della Capitale, sia pubblici che privati.

Sito Web
http://www.fotografiafestival.it

Artisti in residenza #2 Studio in Progress

06.10.201206.10.2012

Apertura al pubblico degli studi di Julieta Aranda, Giovanni Giaretta, Francesca Grilli e Hiwa K, artisti vincitori del secondo ciclo del programma “Artisti inresidenza”.

L’altra ego. Giosetta Fioroni, Marco Delogu

07.11.201202.12.2012

La mostra celebra gli ottant’anni dell’artista romana Giosetta Fioroni, protagonista della Scuola di Piazza del Popolo. Esposte una serie inedita di circa 15 fotografie, una sequenza di ritratti della grande artista realizzati da Marco Delogu, immaginati sul confine tra la dimensione onirica e surreale.

Digital Life 2012. Human Connections

15.11.201216.12.2012

MACRO Testaccio

Terza edizione del progetto espositivo dedicato alle connessioni fra i linguaggi artistici contemporanei e le nuove tecnologie: installazioni multimediali, ambienti sonori, video, opere interattive, in stretto dialogo con il cinema, il teatro, la musica, la danza, la scrittura, l’architettura e il visual design.

Miltos Manetas. After BlackBerry Paintings

29.11.201230.12.2012

Progetto speciale dell’artista Manetas, che esplora la rappresentazione e l’estetica dei nuovi media. Con un pennello simula di dipingere la realtà che lo circonda, filmando l’azione con un Blackberry. Al MACRO vengono proiettati per la prima volta i video realizzati con questa tecnica durante la performance in programma il 22 novembre al Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia a Roma.

Beyond The East: Oltre l’Oriente. Uno sguardo sull’arte contemporanea indonesiana

16.11.201115.01.2012

a cura di Dominique Lora. Con il supporto della Ciputra Foundation and Gallery, Giakarta

MACRO Testaccio

Sito Web
www.viedellaseta.roma.it

Organizzazione
Glocal Project Consulting

Con la collaborazione di

Flammini Group

Supporto organizzativo e servizi museali
Zètema Progetto Cultura

Sponsor mostra
Ciputra Artpreneur Center, Bank Mandiri

Partner della Biennale Vie della Seta
Banche tesoriere di Roma Capitale: BNL Gruppo BNP Paribas, Unicredit, Banca Monte dei Paschi di Siena; eni; Finmeccanica; Fondazione Roma

In mostra le opere di 15 grandi maestri indonesiani Agus Suwage, F.X. Harsono, Yuli Praytno, Melati Suryodarmo, Mella Jaarsma, Heri Dono, Made Wianta, Eko Nugroho, Entang Wiharso, Ugo Untoro, Titarubi, Astari Rasyid, Arya Pandjalu, S. Teddy Darmawan e Budi Kustarto.

Insieme rappresentano una nuova generazione di artisti che ricerca il cortocircuito culturale ed umano intuendo la necessità di costruire una nuova coscienza “glocale”. Oggi America, Europa e Asia sono uniformate dalle tecnologie informatiche e condizionate dalle leggi del mercato internazionale ma condividono all’unanimità la necessità di preservare l’unicità e la diversità del loro patrimonio culturale. Le opere dei 15 artisti indonesiani rielaborano e al contempo analizzano e dissezionano le dinamiche legate al consumismo di massa e all’idolatria feticista del brand.

In quest’ultimo decennio la scena artistica indonesiana è diventata una forza trainante in grado di conquistare la scena internazionale. Se l’imposizione del potere coloniale aveva inizialmente provocato una perdita di autenticità e di riferimenti culturali, con il tempo ha generato un processo d’ibridazione del patrimonio mnemonico locale estendendone i confini semantici. Il risultato è un perenne contrasto tra forze antinomiche quali tradizione e modernità, religione e stato laico, locale e globale, favorendo una rapida crescita economica e una trasformazione strutturale della società. Queste incongruenze costituiscono il fondamento e il soggetto della mostra “Beyond the East: Oltre l’Oriente”, che è anche un luogo dove poter sperimentare “l’altro” e “l’altrove”, uno spazio ludico, critico e interattivo dove il pubblico italiano potrà comprendere meglio le logiche e i codici che stanno trasformando il volto dell’Oriente, e di conseguenza quello dell’Occidente.

6ARTISTA: Adelita Husni-Bey / Elisa Strinna

25.11.201129.01.2012

a cura di Vincenzo de Bellis

Mostra di Adelita Husni-Bey ed Elisa Strinna, vincitrici della seconda edizione di 6ARTISTA, il Premio – concepito dall’ Associazione Civita e dalla Fondazione Pastificio Cerere e con il sostegno di Allianz – per supportare la crescita professionale di promettenti talenti under 30 che vivono in Italia.

Con questo evento si riconfermano l’attenzione del Museo verso le nuove generazioni di artisti e il sodalizio fra MACRO, Civita e Fondazione Pastificio Cerere, realtà fortemente impegnate nella divulgazione e promozione dell’arte contemporanea.

6ARTISTA, la cui prima edizione si è svolta nel 2009, rappresenta un’opportunità sempre più importante per i giovani vincitori, ai quali viene offerto un percorso formativo di alto livello culturale. Adelita Husni-Bey ed Elisa Strinna hanno infatti trascorso un periodo di residenza di sei mesi a Roma presso la Fondazione Pastificio Cerere, punto di riferimento fin dagli anni Settanta della sperimentazione artistica, e altri tre mesi presso la Cité Internationale des Arts di Parigi, grazie alla collaborazione degli Incontri Internazionali di Roma. L’obiettivo è quello di favorire il confronto con diversi linguaggi, idee e tecniche, affinché i giovani individuati possano approfondire e caratterizzare la propria poetica.

La mostra al MACRO, curata da Vincenzo de Bellis – curator in residence della Fondazione Pastificio Cerere per il 2011 – presenta quattro lavori delle due artiste realizzati appositamente per l’occasione.

Partendo dall’analisi specifica di un luogo ben caratterizzato come il mercato dell’Esquilino di Roma, Elisa Strinna ha strutturato una riflessione sull’identità culturale e sul rapporto che l’uomo contemporaneo intrattiene con il dato naturale. Ripercorrendo la storia del genere artistico noto come “natura morta”, l’artista ha creato un parallelismo tra frutta e opera d’arte, entrambe fonti di nutrimento e merci di scambio, rivisitando in chiave contemporanea alcune forme espressive proprie della nostra tradizione culturale.
L’opera Variazioni su Canestra di Frutta si compone di quattro riproduzioni della natura morta realizzata da Caravaggio (64×46 cm) alle quali sono state aggiunte o sostituite le immagini di oggetti inanimati emblematici della nostra contemporaneità.
La seconda opera in mostra consiste in un breve film, dal titolo La ragazza mela , con il quale Elisa Strinna rende nuovamente attuale una fiaba La ragazza Mela, trascritta e raccolta da Italo Calvino nelle sue Fiabe Italiane. Anche in questo caso la frutta diventa il ricettacolo, il feticcio attraverso cui esplorare pulsioni e atteggiamenti che l’uomo instaura nella contemporaneità con il dato naturale e l’opera d’arte.

Adelita Husni-Bey presenta A Holiday From Rules , un lavoro nato dal suo interesse per la pedagogia radicale e per il modo in cui questa educazione possa porre le basi di una società alternativa a quella che conosciamo. Il progetto è composto da due opere distinte, ispirate in gran parte a movimenti anarchici e all’esperienza dell’Escuela Moderna, fondata dal libero pensatore Fancisc Ferrer y Guardia nel 1901 a Barcellona.
L’installazione I want the sun I want comprende un film in 16mm, riversato su DVD, in piano sequenza di nove minuti realizzato in una scuola di Parigi senza muri interni. L’audio di questo lavoro è costituito
da una serie di dibattiti organizzati dall’artista al L.A.P. (Liceo Autogestito di Parigi) tra insegnanti e alunni sul tema dell’educazione, mettendo in discussione la necessità dell’insegnamento e le sue metodologie odierne. Inhabiting the desert Island è invece un’installazione composta da elementi creati con gli alunni dell’École Vitruve durante un workshop di tre settimane, nel quale i bambini hanno costruito una sorta di isola deserta nel salone della scuola, immaginando di viverci insieme: questa esperienza li ha portati a interrogarsi su pratiche di vita collettiva e a confrontarsi con la pratica dell’anarco-collettivismo.

Adelita Husni-Bey è un’artista e ricercatrice Italo-Libica nata nel 1985. Ha conseguito gli studi presso il Chelsea College of Art & Design, BA Fine ArtsHons (2003-2007) e la Goldsmiths University, Masters in Sociology and Urban Cultures (2009-2010). La sua ricerca si basa su temi quali l’autonomia, le micro-utopie, la territorialità e la proprietà, la memoria collettiva, (la creazione del) dissenso e controllo, la pedagogia anarchica e le freeschool. È attualmente in residenza presso il Pastificio Cerere di Roma, dopo aver ottenuto il premio per giovani artisti 6ARTISTA. Mostre passate includono: 100 di 50, a cura di Marco Scotini e Giacinto Di Pietrantonio, NABA, Milano; American Mountains, Nunnery, Londra; Posso Errare ma non di Core’, a cura di Andrea Bruciati, Galleria Civica di Monfalcone. Adelita ha inoltre partecipato al XVI corso di Arti Visive presso la Fondazione Ratti, ha ricevuto la sponsorship del BritishCouncil, vinto l’ultima edizione del premio Euromobil per artisti sotto i 30 anni, e ha recentemente vinto finanziamenti tramite il fondo Movin up, per la mobilità dei giovani artisti.

Elisa Strinna nasce a Padova nel 1982. Dopo essersi diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna frequenta il biennio specialistico in Arti Visive allo IUAV di Venezia. Nella sua ricerca investiga temi quali il rapporto tra l’uomo ed il dato naturale, il ruolo dell’opera d’arte nella società attuale, le dinamiche culturali che vengono a generarsi attraverso lo spostamento transnazionale di beni e persone. Nel 2010/2011 risulta una delle vincitrici del premio 6ARTISTA presso il Pastificio Cerere. Tra le altre residenze di cui è stata beneficiaria troviamo gli studi d’artista alla Fondazione Bevilaqua la Masa di Venezia tra il 2008/2009. Nel 2010 partecipa al Corso Superiore di Arti Visive alla Fondazione Ratti di Como con l’artista Hans Haacke come visiting professor. Nel 2009 partecipa al workshop dell’artista Peter Friedl alla Fondazione Spinola Banna per l’arte. Le mostre passate includono: GIVE&TAKE, a cura di Anna Daneri e Cesare Pietroiusti, Viafarini e DOCVA, Milano; CAMERE XI, Elusive, a cura di Jimmie Durham, RAM, Radioartemobile, Roma; OPERA 2009, a cura di Mara Ambrozic e Stefano Coletto, Viafarini, Milano; EPPUR SI MUOVE, a cura di Inti Guerrero, Pieternel Vermoortel, Julia Klaring, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Iuav al MAXXI, a cura di Angela Vettese e Cornelia Lauf, MAXXI, Roma.

ENEL CONTEMPORANEA 2011. Carsten Höller: “Double Carousel with Zöllner Stripes”

02.12.201126.02.2012

In mostra l’opera realizzata dall’artista belga Carsten Höller, vincitore della Enel Contemporanea Award 2011, il premio promosso da Enel, nell’ambito di Enel Contemporanea, quest’anno alla sua quinta edizione, che prevede ogni anno la realizzazione di opere sul tema dell’energia da parte di artisti internazionali (www.enelcontemporanea.com).

L’opera “Double Carousel with Zöllner Stripes“, una doppia giostra in movimento collocata negli spazi della grande sala Enel al pian terreno, tra le più ampie sale espositive attualmente presenti in Europa.

Qui il pubblico potrà anche interagire con le due giostre ideate dall’artista che, muovendosi in senso opposto, a velocità molto ridotta, consentiranno ai visitatori di salire e scendere liberamente, come fossero enormi mulini o macine in cui le persone, sedute sopra, si avvicinano e si allontanano in un moto rotatorio costante. Intorno, linee visive dalle trame apparentemente incrociate ( “Zöllner Stripes“), creeranno un effetto complessivo di grande suggestione. Un’esperienza che modifica la percezione dello spazio generando una visione rallentata della realtà.

“Double Carousel with Zöllner Stripes“ è stata decretata vincitrice dalla giuria internazionale del Premio che, riunitasi il 2 giugno a Venezia durante la vernice della 54. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia di cui Enel è Main Sponsor, ha premiato il vincitore fra tre artisti di fama internazionale – Carsten Höller (Germania), Bruce Mau (Canada) e Paola Pivi (Italia) – invitati ciascuno a presentare un progetto inedito dal Direttore Artistico di Enel Contemporanea Francesco Bonami.

Nato nel 1961 a Bruxelles, da genitori tedeschi, e laureato in scienze agrarie con una specializzazione in fitopatologia e una tesi sulla comunicazione olfattiva tra gli insetti, Carsten Höller concepisce l’arte come strumento cognitivo, indagando la realtà oggettiva e utilizzando il disorientamento come caratteristica imprescindibile della maggior parte dei suoi lavori: dai funghi rotanti appesi al soffitto della Fondazione Prada nel 2000 ai cinque scivoli in acciaio “Test Site” installati nella Turbine Hall della Tate Modern di Londra nel 2006 per la Unilever Series, fino ad arrivare alla sua mostra più recente, Soma, presso l’Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart di Berlino. Carsten Höller ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in alcune delle più importanti istituzioni internazionali, tra cui il Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam e la Kunsthaus Bregenz. Ha rappresentato la Svezia alla 51esima Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia (insieme a Miriam Bäckström), oltre ad aver partecipato diverse volte alla Biennale di San Paolo e a Documenta. Il New Museum di New York ha appena inaugurato la sua personale dal titolo “Carsten Höller: Experience”. Vive e lavora a Stoccolma.

Steve McCurry

03.12.201130.04.2012

La mostra è promossa dall’ Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale – Sovraintendenza ai Beni Culturali, dal MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma, e da CIVITA, con la collaborazione dell’ Agenzia SudEst57.
 
MACRO Testaccio,
La Pelanda – Centro di produzione culturale

Sito Web
www.stevemccurryroma.it

Mostra dedicata a Steve McCurry, uno dei più grandi maestri della fotografia del nostro secolo.

Steve McCurry non è solo uno dei più grandi maestri della fotografia del nostro secolo, premiato diverse volte con il World Press Photo Awards che si può considerare come una sorta di premio Nobel della fotografia, ma è un punto di riferimento, anche in Italia, per un larghissimo pubblico, soprattutto di giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il nostro tempo e, in un certo senso, “si riconoscono”.

Nato a Philadelphia nel 1950, Steve McCurry comincia presto a collaborare come fotografo con un giornale locale. Dopo tre anni decide di recarsi in India e comporre il suo primo vero portfolio con immagini del viaggio. Dopo la pubblicazione del suo primo lavoro importante sull’Afghanistan, collabora con alcune delle riviste più prestigiose: Time, Life, Newsweek, Geo e il National Geographic. Inviato su mille fronti di guerra, da Beirut alla Cambogia, dal Kuwait all’ex Jugoslavia, all’Afghanistan, Steve McCurry si è sempre spinto in prima linea rischiando la vita pur di testimoniare gli effetti e le conseguenze dei conflitti in tutto il mondo. Membro dell’agenzia Magnum dal 1985, vincitore molti premi foto giornalistici, Steve McCurry è l’autore del celeberrimo reportage sulla ragazza divenuta icona del conflitto afghano sulle pagine del National Geographic nel mondo.

MACROwall: EIGHTIES ARE BACK! Mario Dellavedova, Daniela De Lorenzo, Massimo Kaufmann, Felice Levini e Marco Tirelli

15.12.201126.02.2012

a cura di Ludovico Pratesi

MACROwall: Eighties are Back! è un progetto, curato da Ludovico Pratesi, che si propone di rileggere l’arte italiana degli anni Ottanta attraverso un ciclo di mostre personali di artisti rappresentativi delle diverse tipologie di ricerca che hanno caratterizzato la produzione del decennio. Il sesto ed ultimo appuntamento del ciclo vede protagonisti Mario Dellavedova, Daniela De Lorenzo, Massimo Kaufmann, Felice Levini e Marco Tirelli.

Come negli appuntamenti precedenti, che hanno ospitato Alfredo Pirri, Luigi Carboni, Nunzio, Vittorio Corsini e Vittorio Messina, ogni artista è stato invitato a presentare due opere, una storica e una recente, accompagnate da schede redatte da due critici di diverse generazioni: il più giovane interpreta l’opera storica e viceversa. Le opere degli artisti sono state allestite in un’unica sala, per permettere una visione generale e creare un dialogo tra le diverse personalità.

I critici che hanno partecipato al progetto sono Giacinto Di Pietrantonio e Cristiana Perrella per Mario Dellavedova, Saretto Cincinelli e Lorenzo Giusti per Daniela De Lorenzo, Michele Bonuomo e Marco Tagliafierro per Massimo Kaufmann, Rossella Caruso e Claudia Colasanti per Felice Levini, Bruno Corà e Paola Ugolini per Marco Tirelli.

Al termine della mostra verrà presentato il catalogo del ciclo, edito da Nero, che presenterà le riproduzioni fotografiche di tutte le opere che sono state esposte durante i sei appuntamenti, oltre ai testi critici che le hanno accompagnate.

Opere esposte:

Mario Dellavedova (Legnano, 1958)
Ahi, disperata vita (madrigale), 1989
Parmalat, 2008

Daniela De Lorenzo (Firenze, 1959)
Eventi, 1990
Vibrato, 2011

Massimo Kaufmann (Milano, 1963)
Padre Nostro, 1990
Cecità, 2009

Felice Levini (Roma, 1956)
Termopili, 1985
Achille, 2008

Marco Tirelli (Roma, 1956)
Senza titolo, 1980
Senza titolo, 2011

Nucleohistone. Manifesto di Damien Hirst

14.01.201205.03.2012

In occasione del progetto Postcard from…, ideato da Marcello Smarrelli e promosso dalla Fondazione Pastificio Cerere di Roma, il foyer del MACRO ospita – in concomitanza con il Pastificio – il manifesto di Damien Hirst dal titolo Nucleohistone, tratto dalla sua omonima opera del 2008-2011.

Le straordinarie opere di Hirst trattano temi di grande impatto per la società contemporanea, quali il concetto di mortalità, la dipendenza della società attuale dall’industria dei farmaci, la presenza della scienza e della religione nella nostra vita. Il manifesto scelto per Postcard from… appartiene al celebre ciclo degli Spot Paintings, iniziato nel 1988 e la cui produzione continua ancora oggi. Nucleohistone è un termine composto che si riferisce alla struttura formata da proteine e DNA contenuta nel nucleo delle cellule.

Postcard from… Damien Hirst è realizzato in contemporanea a “The Complete Spot Paintings 1986-2011”, una mostra personale dell’artista dedicata interamente ai suoi Spot Paintings, e presentata simultaneamente in tutte e undici le Gagosian Gallery nel mondo, nelle sedi di New York, Londra, Parigi, Los Angeles, Roma, Atene, Ginevra, Hong Kong, con un’unica data inaugurale, il 12 gennaio 2012. Presso la galleria Gagosian di Roma la mostra sarà visitabile fino al 10 marzo.

(Un)Forbidden City. La post-rivoluzione della nuova arte cinese

25.01.201204.03.2012

La mostra è promossa dal Ministero degli Affari Esteri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali, Camera di Commercio di Roma

MACRO Testaccio

Supporto organizzativo e servizi museali
Zètema Progetto Cultura

Partner della Biennale Vie della Seta
Banche tesoriere di Roma Capitale: BNL Gruppo BNP Paribas, Unicredit, Banca Monte dei Paschi di Siena;
eni; Finmeccanica; Fondazione Roma Arte-Musei

Sito Web
www.viedellaseta.roma.it

Organizzazione
Glogal Project Consulting

Con la collaborazione di

Flammini Group

Uno scorcio sulle nuove tendenze che animano la scena artistica contemporanea cinese. La mostra è pensata come un luogo in cui tradizioni e identità si aggiungono a un percorso creativo transnazionale, verso una realtà che Achille Bonito Oliva definirebbe Glocal.

Il gruppo di artisti selezionati è caratterizzato da una matrice generazionale legata ai movimenti studenteschi post rivoluzionari e alla cultura underground che ne è scaturita. Tali artisti presentano codici estetici e soluzioni formali che galvanizzano nuovi media e cultura popolare nel tentativo di costruire una nuova identità. La loro esperienza artistica ibrida e provocatoria include fotografia, pittura, installazione, performance e video art.

Tra gli artisti presenti in mostra ci sono gli stessi Gao Brothers, conosciuti a livello internazionale per i loro esperimenti artistici e multimediali sull’idea della crisi spirituale che colpisce l’individuo e più generalmente la condizione umana.
Le loro opere mettono in scena le ansie e le paure che caratterizzano la cultura internazionale persa ormai nella volgarità culturale della globalizzazione (Yi Ying, World Art Magazine).

Tra gli altri artisti selezionati, Lu Feifei, Chang Lei, Wu XiaoJun, Xinmo Li, Shen Ruijun, Gao Shen, Sung Ping, Sun Lei.
Tutti esprimono una ricerca che è allo stesso tempo individuale e collettiva, in cui si intrecciano le tensioni e le dinamiche dello sviluppo culturale e sociale della Cina contemporanea in relazione ad un’ineluttabile modernità internazionale ed astratta. Queste tensioni e dinamiche comprendono anche una ricerca e un dialogo tra etica ed estetica applicate al rapporto uomo/natura, con l’obiettivo di promuovere un mondo ecologicamente ed economicamente sostenibile.
Esplorando tematiche quali l’impatto e lo sviluppo ambientale, l’etica della responsabilità e del consumo gli artisti cominciano a sostenere nuovi stili di vita più accorti e consapevoli e certamente necessari alle prossime generazioni.

Questa esposizione fa parte del programma della Biennale Internazionale di Cultura Vie della Seta che, grazie alla sinergia tra il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Roma Capitale, ha in programma tra ottobre 2011 e febbraio 2012, undici mostre – che spaziano dalla storia all’archeologia, dall’arte contemporanea all’attualità – e un ricco calendario di conferenze ed eventi.
 

Per saperne di più
Per maggiori informazioni sulla mostra (Un)forbidden city. La post-rivoluzione della nuova arte cinese visita il sito www.cargolab.org

Cargo Lab, laboratorio di dialogo trans-disciplinare, si focalizza sulla creazione di spazi temporanei d’incontro, connessione e discorso critico. Questa proposta sperimentale intende investigare e promuovere nuove modalità di produzione e presentazione artistica attraverso una documentazione condivisa.

Kim Minjung. Il Suono della Luce

25.01.201204.03.2012

a cura di Gianluca Ranzi

MACRO Testaccio

Esposto un grande lavoro ideato e realizzato appositamente per questa occasione dall’artista coreana Minjung Kim. È un’opera di circa trenta metri che appartiene al ciclo “Mountains”, una serie di lavori che Kim Minjung ha cominciato a realizzare dalla fine del 1997 e in cui la luce gioca un ruolo fondamentale creando un gioco impalpabile di trapassi atmosferici dal grigio perla al nero assoluto.

La genesi di questa serie si trova in un’occasione particolare: una passeggiata all’alba, una roccia sul mare, l’osservazione delle onde. L’artista entra in risonanza con quel primo impulso sensoriale e si rapporta con l’infinità del tutto. In Mountain luce, oscurità e colore sono resi con delicatissime pennellate sovrapposte che paiono creste montuose o ondate sonore che continuano a vibrare e a comporsi in una infinità di toni digradanti.

Altri lavori, che mostrano l’evoluzione del percorso pittorico di Kim Minjung, proseguono e completano la mostra. In essi risulta evidente come la combinazione di pieno e di vuoto sia una delle caratteristiche del lavoro dell’artista, ottenuta attraverso la sapiente composizione di sottilissime carte colorate unite all’uso del pennello, della china e della bruciatura: il colore e le forme si legano allo sfondo, sembra materialmente che lo buchino, lo attraversino da una parte all’altra. Le opere contengono una miriade di punti, cerchi, filamenti e striscioline, che creano uno spazio di risonanza col mondo organico e che richiamano la metamorfosi continua delle forme naturali. Anche l’elemento del fuoco, usato per bruciare i bordi delle sottilissime carte che a strati compongono l’immagine, è simbolo della mutazione istantanea degli elementi inseriti nel divenire naturale che distingue la vita delle cose.

In questi lavori un filamento di china può divenire materia organica e organizzarsi in una famiglia di terminazioni nervose che fluttuano nello spazio dell’opera, il Nautilus assume la forma della spirale e richiama alla rigenerazione delle cose, le striscioline di carta bruciate ai bordi e sovrapposte nel ciclo delle Stories si organizzano in fasce verticali che sembrano racchiudere il segreto dei codici genetici, o altre volte, come negli Untitled, i piccoli tondi di carta si aggregano in strutture via via sempre più complesse che segnano e movimentano la superficie ecru della carta di fondo, testimoni del passaggio di stato da una condizione all’altra, della circolarità tra la vita e la morte.

L’esposizione fa parte del programma della Biennale Internazionale di Cultura Vie della Seta.

Kim Minjung (Gwangju, 1962) è un’artista ponte tra la cultura orientale e quella occidentale, che ben conosce essendo giunta in Italia dalla Corea nel 1991 per seguire i corsi dell’Accademia di Brera a Milano, città dove tutt’oggi ha conservato uno studio e risiede per lunghi periodi.

Miltos Manetas. MACROeo(electronicOrphanage)

16.03.201223.05.2012

Il progetto MACROeo(electronicOrphanage) ideato dall’artista Miltos Manetas, si configura come una piattaforma di riflessione sulle nuove tecnologie e sulle prospettive aperte dai new media.

Il tetto dell’Auditorium del MACRO – denominato Area e dotato di connessione wi-fi – diventa un osservatorio critico che ospita un progetto coordinato da Manetas, con un programma laboratoriale, artistico, curatoriale e relazionale aperto al pubblico.

Pascale Marthine Tayou. Plastic Bags

16.03.201228.10.2012

L’opera di Pascale Marthine Tayou, suggerisce un diverso e corretto uso del sacchetto di plastica, oggetto divenuto oggi emblema della condizione dell’uomo contemporaneo, simbolo della crescente globalizzazione, del consumismo imperante, ma anche del nomadismo che sempre più caratterizza la società odierna.

L’enorme scultura alta quasi 10 metri, fatta di rete e buste di plastica colorate, già esposta all’HangarBicocca di Milano, è posta al centro della Hall del museo, che diventa così un luogo di ritrovo e incontro, con l’intento di avvicinare il museo al quartiere che lo circonda.

Christian Jankowski. Casting Jesus

16.03.201206.05.2012

Il MACRO ospita per la prima volta in Italia il video Casting Jesus di Christian Jankowski, realizzato a Roma nel 2011 nell’ambito del progetto Spirito Due, curato da Valentina Ciarallo.

Il film documenta l’audizione di 13 aspiranti attori per il ruolo di Gesù, selezionati, all’interno del Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, da una giuria di rappresentanti dello Stato del Vaticano di fronte a un pubblico di centinaia di persone.

CREATIVE COUPLES / quando il design si fa a quattro mani

16.03.201227.05.2012

MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma è lieto di presentare CREATIVE COUPLES / quando il design si fa a quattro mani: programma bimestrale che vede l’allestimento dello spazio Area a opera di coppie creative attive nel panorama nazionale.

Primi invitati a “vestire” Area sono i designer tedeschi Catharina Lorenz e Steffen Kaz che hanno fondato nel 2001 l’omonimo studio milanese Lorenz * Kaz. 

Artisti in residenza. Studio in progress. Carola Bonfili, Graham Hudson, Luigi Presicce, Ishmael Randall Weeks

16.03.201220.05.2012

Una delle più importanti novità del MACRO sono le residenze d’artista. I quattro spazi del secondo piano dell’ala storica del museo (di circa 100 mq di superficie ciascuno) sono stati trasformati in studi, uno per ogni artista, con materiali e attrezzature.

Nei quattro mesi di residenza sono previsti numerosi momenti di apertura e interazione con il pubblico. Il primo di questi è “Studio in progress”, in programma dal 15 marzo e poi su prenotazione fino al 20 maggio 2012, che mira a mostrare al pubblico lo sviluppo e il processo del lavoro degli artisti aprendo i loro studi, veri e propri luoghi di lavoro.

 Carola Bonfili.pdf

 Graham Hudson.pdf

 Ishmael Randall Weeks.pdf

 Luigi Presicce.pdf

Marcello Maloberti. Blitz

16.03.201203.06.2012

Maloberti ha ideato per il grande spazio bianco della Sala Enel due azioni in cui si confrontano e intrecciano in modo spettacolare energia fisica e immaginazione, resistenza e velocità, ordine e disordine.

Due installazioni, animate dalla presenza di performer, completano il panorama di una mostra che è la più complessa e ambiziosa tra quelle sin qui realizzate dall’artista. Completa il programma dell’esposizione il video che documenta la precedente performance Circus.

Mircea Cantor. Sic Transit Gloria Mundi

16.03.201203.06.2012

Mircea Cantor è uno dei protagonisti del panorama artistico internazionale degli ultimi dieci anni.

Con un lavoro che comprende installazioni, video, fotografie, e che si serve spesso di tecniche della tradizione popolare, l’artista rumeno elabora immagini potenti e originali che interrogano la cultura, la politica, la società attuali in modi sottili e altamente personali. Dai conflitti alle differenze culturali, etniche, religiose, dalla storia alla politica, la sua sensibilità rivela e al tempo stesso trasforma in senso poetico i nodi più controversi della cultura contemporanea.
La mostra presenta opere appositamente concepite per lo spazio del MACRO. Il suo titolo, il motto latino Sic transit gloria mundi, fornisce un indizio sui temi esplorati dall’artista – la bellezza, il tempo, la vita e la morte – e sul carattere dei lavori presentati, in cui si mescolano, come in un’antica rappresentazione allegorica, sacro e profano, serietà e ironia.
Nel grande spazio bianco del museo si incontra così una scultura realizzata con spille da balia dorate, in cui la forma a “doppia elica” del DNA, la molecola base della vita, viene trasposta a scala monumentale; la fronteggia una grande struttura in legno, costruita con la perizia dell’artigianato rumeno tradizionale, che riproduce i profili della basilica di San Pietro a Roma. A mettere in relazione le due polarità—fisica e metafisica, si potrebbe dire—una videoproiezione in cui si assiste a un oscuro cerimoniale: figure di mendicanti inginocchiati, sulle cui mani una bambina depone una miccia accesa che si consuma lentamente. Come sempre nel lavoro di Mircea Cantor sono possibili letture divergenti e complementari: si tratta di un invito a meditare sulle illusioni del mondo? O piuttosto a respingere le facili illusioni, le favole consolatorie? Tra materie preziose, forme e immagini suggestive, l’artista lascia lo spettatore libero di trovare la sua risposta.

Going Around the Corner. Percorsi dalle collezioni Berlingieri

16.03.201210.06.2012

Primo appuntamento del programma “Collezionismi”, dedicato all’indagine e alla riflessione sul valore, i fondamenti e le prospettive del collezionismo sia pubblico che privato. La collezione Berlingieri, avviata verso la metà degli anni sessanta con un forte indirizzo minimalista e concettuale, è via via cresciuta con opere che conservano un’impronta visivo-analitica.

Partendo da opere importanti come Going Around the Corner Piece With Live and Taped Monitors (1970) di Bruce Nauman, proseguendo con un capolavoro assoluto di Andy Warhol, Self-portrait (1986), e due capisaldi della produzione di Felix Gonzalez-Torres, fino alle opere più recenti di Vanessa Beecroft e Candice Breitz, la mostra si costruisce sull’intensità del rapporto visivo tra opera e spettatore.

Omaggio a Vettor Pisani

16.03.201223.09.2012

Dedicato all’artista a pochi mesi dalla scomparsa, è il primo degli appuntamenti della sezione “Omaggi”, che intende presentare un focus sui protagonisti che hanno formato le radici storiche dell’arte contemporanea di oggi.

La mostra ripropone i lavori che imposero Pisani all’attenzione internazionale tra il 1970 e il 1980, dando un particolare rilievo alla collaborazione con Michelangelo Pistoletto per il ciclo di mostre “Plagio” con importanti opere che furono esposte tra il 1971 e il 1976 in gallerie come La Salita e la Marlborough Gallery di Roma e Sperone a Torino. Completa l’esposizione una serie di straordinarie fotografie di Claudio Abate ed Elisabetta Catalano, molte delle quali inedite, insieme a una selezione di documenti, disegni e pubblicazioni d’epoca in larga parte provenienti dall’archivio Pisani.

MACRO / 1:1 projects ARCHIVE

30.03.201231.12.2012

MACRO Testaccio
MACRO/1:1 projects ARCHIVE, archivio dedicato ai giovani artisti, costituisce un indispensabile punto di riferimento per la ricerca, aperto al pubblico e a disposizione di studiosi e ricercatori. Il nucleo iniziale del fondo è costituito dal materiale e dalla documentazione raccolti dall’associazione culturale 1:1 projects, ceduto al MACRO in convenzione di deposito a lunga durata.

Marco Tirelli

30.03.201213.05.2012

MACRO Testaccio

Prima grande mostra monografica a Roma dedicata a Marco Tirelli, attivo dalla fine degli anni settanta, e oggi uno dei più apprezzati artisti italiani.

La sua pittura, fin dagli esordi a Roma nel gruppo di San Lorenzo, è frutto di un complesso processo intellettuale che, partendo dalla registrazione di dati reali, arriva a distillare forme pure e allusioni spaziali e luminose.
Per la prima grande mostra monografica a Roma dedicata all’artista, i due Padiglioni di MACRO Testaccio ospiteranno circa 25 opere incentrate sul tema della luce e della forma, tutte ideate appositamente per gli spazi del museo. La mostra, co-organizzata dal Musée d’Art Moderne de Saint-Étienne Métropole che la ospiterà successivamente, rappresenta una delle prime collaborazioni a livello internazionale del nuovo corso del museo.
Mentre uno dei padiglioni ospiterà un gruppo di tele in cui compaiono forme e oggetti riconoscibili, l’altro sarà completamente trasformato dall’artista con un’installazione ambientale. I visitatori avranno quindi modo di confrontarsi con un’esperienza totale, giocata sui contrasti di luce ed ombra e sulle relazioni tra forme geometriche pure, esplorando così una delle caratteristiche principali del lavoro dell’artista.
L’intera mostra offre una prospettiva ampia e variegata sugli sviluppi più emblematici della recente produzione di Marco Tirelli, caratterizzata da tele di grande formato che indagano in maniera approfondita il rapporto tra forma – sempre in bilico tra riconoscibilità e astrazione – e luce, con un interesse particolare verso le possibilità e i limiti della percezione.

Un latinoamericano fra tradizione e contemporaneità. Mostra di Alfredo Sosabravo

11.04.201229.04.2012

MACRO Testaccio,
La Pelanda – Centro di produzione culturale

In mostra circa 40 opere tra tele di grandi dimensioni e sculture in bronzo e vetro di Murano realizzate dall’artista cubano Alfredo Sosabravo.

Con Sosabravo si entra in un mondo gioioso e pieno di magie in cui il colore si dispiega senza alcun ritegno o calcolo, comunicando a chi guarda una sorta di febbre con esiti di straordinaria felicità espressiva, configurandosi come una delle più rilevanti espressioni artistiche internazionali in cui oggi si riconoscono i “territori” della cultura visiva e della contaminazione tra linguaggi differenti delle strutture museali de La Pelanda.

Si materializza così, in questa mostra curata da René Palenzuela che comprende circa 40 opere tra tele di grandi dimensioni e sculture in bronzo e vetro di Murano, un fuoco pirotecnico di ritmi e colori caraibici del nuovo mondo che si fondono con le tecniche artistiche della tradizione artigiana e codici ancestrali, uniti in creazioni fantastiche di estrema attualità.

Come afferma lo stesso artista: “Nei miei colori, nei miei disegni c’è ottimismo, positività, fiducia verso l’essere umano”. La magia delle forme e la gratificazione dei colori applicati continuano a essere per Sosabravo il modo di essere cubano, latinoamericano e contemporaneo, per esprimersi nel presente senza dimenticare né il passato né la sua consolidata tradizione.

Da artigiano esperto, Sosabravo tratta ogni opera con la stessa attenzione per il dettaglio e con lo stesso impegno nella composizione del suo vocabolario visivo unico. Un gallo cammina impettito in mezzo a un caotico schieramento di tessere di puzzle, mentre un uomo altrettanto confuso cerca di ritrovare la strada in mezzo al caos. Fluttuano parti di giocattoli, mai minacciosi ma semplicemente persi nella scena, come tutto il resto.

Alfredo Sosabravo, nato a Cuba nel 1930, è ceramista, pittore, incisore, scultore di rilievo nellastoria dell’arte cubana. Vanta il dominio dei diversi materiali, combinando il bronzo e il vetro nelle sue sculture più recenti, come sintesi di oltre 50 anni di creazione artistica che lo rendono uno degli artisti più importanti dell’arte contemporanea latinoamericana. Un creatore segnato dalla varietà di discipline che definiscono la sua ormai lunga carriera professionale di grande successo.

Vincitore di numerosi premi in patria e all’estero, docente universitario, ha partecipato a importanti rassegne internazionali d’arte, tra cui la Biennale di Venezia negli anni ’80. Proprio in Italia è molto attivo dal punto di vista della creazione artistica, avendo instaurato una stretta collaborazione con il laboratorio Ars Murano di Venezia (disegni plasmati sul vetro), la Fonderia Bonvicini di Verona (lavori in bronzo) e la Fabbrica Casa Museo Giuseppe Mazzotti 1903 di Albisola Mare (ceramica).

Giuseppe Stampone: Saluti da L’Aquila

25.06.201129.01.2012

Promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali

Giuseppe Stampone presenta la nuova fase del progetto: “Saluti da L’Aquila”, un’occasione di partecipazione attiva al proprio lavoro attraverso una installazione inedita. Le immagini del nuovo volto architettonico della città devastata dal terremoto, sono il soggetto delle migliaia di cartoline che Stampone ha realizzato e spedito da gennaio a oggi.

Per il MACRO l’artista ha scelto delle nuove immagini, che da Roma sono state inviate in tutto il mondo: queste foto raccontano la storia di uno sviluppo estetico bloccato e rinchiuso tra le impalcature, che da più di un anno cingono gli edifici senza che vi siano dei successivi lavori di ripristino. L’installazione, che utilizza diversi linguaggi e diversi media, permetterà al pubblico di vedere, attraverso una mappa proiettata sulle pareti, tutti i luoghi e tutte le persone raggiunti dai Saluti.

Lo spettatore potrà così individuare le zone del pianeta e i nomi toccati dal messaggio dell’artista, ma potrà anche entrare attivamente nel progetto tenendo per sé una delle cartoline che troverà al MACRO, o compilandola con l’indirizzo di un proprio destinatario.
Una scatola bianca raccoglierà il contributo dei visitatori: Stampone gradualmente spedirà le loro cartoline aggiornando la mappa degli invii, e facendo in modo che i Saluti da L’Aquila si diramino in maniera sempre più ampia e capillare anche grazie al loro intervento.

SHE DEVIL

25.06.201108.01.2012

promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali

Per le proiezioni video nel V-tunnel, MACRO presenta She Devil: l’ultima rassegna di video arte tutta al femminile che lo Studio Stefania Miscetti realizza con successo da anni. In continuità con le precedenti edizioni, la rassegna accoglie numerosi curatori ed artisti internazionali, proponendosi così come una vera e propria piattaforma aperta a nuove e differenti esperienze.

She Devil, nome di un’eroina della Marvel e titolo del famoso film del 1989 di Susan Seidelman, allude in modo giocoso allo spirito diabolico e bizzarro con cui l’esperienza artistica indaga e attraversa il quotidiano. I video si focalizzano su una ricerca al femminile e mettono a diretto confronto i diversi percorsi di indagine. Scopo dell’iniziativa è di sollecitare, a volte con ironia a volte con realismo, la coscienza collettiva su temi come l’identità femminile, il corpo come luogo di rappresentazione e significato, l’esperienza personale che assurge a dimensione universale anche quando è l’intimità delle artiste ad essere portata in primo piano.

Carlo Bernardini: La rivincita dell’angolo

25.06.201108.01.2012

Promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali

Per i vani ascensore dell’ala storica del MACRO, Carlo Bernardini ha ideato un’installazione, articolata su più livelli, che consiste in due sculture in acciaio inox, poste sugli angoli dei vani, da cui si sviluppa un disegno spaziale in fibre ottiche.

L’installazione ridisegnerà i volumi, scolpendo letteralmente il buio dei vani, modificandone così totalmente la percezione, e riconfigurando totalmente lo spazio per creare una nuova architettura di luce. La vera materia con cui Bernardini opera è infatti “lo spazio”, che plasmato con il medium della luce, viene condotto per mano in una dimensione “altra”: il luogo del pensiero.

La Collezione e i nuovi arrivi

25.06.201129.01.2012

Promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali

Prosegue negli spazi del MACRO la presentazione delle opere della collezione del museo. Grazie agli stretti rapporti di collaborazione e continuità che il MACRO ha instaurato con importanti partner, come UniCredit, istituzioni, fondazioni, archivi, collezionisti privati e l’Associazione MACROAmici, la collezione del museo è in crescita costante e dinamica.

Nella nuova ala saranno esposte le opere di Paolo Grassino, Giorgio Griffa, Alfredo Jaar, Arcangelo Sassolino, Tracey Moffatt, Tano Festa, Urs Lüthi, Fabio Mauri, nuove fotografie del progetto “Così come sono / The Way They Are”, realizzato grazie a UniCredit, e infine le opere degli artisti vincitori del premio MACROAMICI 2011: Claire Fontaine e Seb Patane. Al terzo livello dell’ala storica del MACRO, verranno invece esposti i lavori dei grandi maestri Nicola de Maria, Giulio Turcato, Leoncillo, Bice Lazzari, Gianfranco Baruchello, Mimmo Rotella e Pietro Consagra.

Flavio Favelli: L’Imperatrice Teodora

25.06.201108.01.2012

Promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali

Prosegue con Flavio Favelli il ciclo di progetti speciali dedicati alle pareti curve degli atri dell’ala storica del MACRO, spazi gemelli che segnano l’ingresso alle sale espositive.

Concependo queste superfici come luoghi per le immagini, nell’intento di utilizzare anche ambienti anticonvenzionali come aeree espositive, MACRO ha scelto di affidare la realizzazione delle immagini stesse ad artisti italiani appartenenti al contesto internazionale. Dopo Francesco Simeti, Luca Trevisani e Nico Vascellari, è ora il momento di Favelli, la cui installazione – due grandi teloni in pvc – dal titolo “L’imperatrice Teodora” trasforma questi elementi architettonici in nuovi spazi per l’immaginazione e la memoria.

Con questo intervento, la hall del museo diventa un luogo dove si esprimono nuovi rimandi e tensioni emotive, un campo di forze contrastanti che coinvolge il pubblico nelle memorie private e allo stesso tempo universali dell’artista.

La Grande astrazione celeste. Arte cinese del XXI secolo

16.11.201115.01.2012

a cura di Achille Bonito Oliva

MACRO Testaccio

Organizzazione e coordinamento:
Simona Rossi – 2RC Edizioni d’Arte
Li Xiangyang

Partner della Biennale Vie della Seta:
Banche tesoriere di Roma Capitale: BNL Gruppo BNP Paribas, Unicredit, Banca Monte dei Paschi di Siena; eni; Finmeccanica; Fondazione Roma

Sito Web
www.viedellaseta.roma.it

Con la collaborazione di

Flammini Group

Supporto organizzativo e servizi museali:
Zètema Progetto Cultura

L’arte cinese contemporanea, nella complessità delle sue antiche radici Dao e Zen, Caos e Cosmos, è il frutto di una lunga strada pittorica, che si è emancipata da una manualità iniziale come semplice conferma della tradizione.

I 15 artisti, che qui presentano 32 opere, appartengono a generazioni diverse e grazie a loro è possibile rintracciare un’astrazione in continua trasformazione dal 1973 fino ai giorni nostri, dove la pittura acquista una misura minimale e trova una assonanza con la ricerca artistica occidentale per la quale l’arte, come diceva Leonardo Da Vinci, è “cosa mentale”.

Espongono gli artisti Lei Hong (1972), Li Huasheng (1944), Li Xiangyang (1957), Lian Quan (1948), Liu Gang (1965), Liu Xuguang (1958), Ma Kelu (1954), Meng Luding (1962), Tan Ping (1960), Xu Hongming (1971), Yu Youhan (1943), Zhang Hao (1962), Zhang Jian Jun (1955), Zhang Yu (1959), Zhou Yangming (1971).

La mostra ha il patrocinio dell’Ambasciata Cinese in Italia, è promossa dal Ministero degli Affari Esteri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali, Camera di Commercio di Roma, con il supporto organizzativo e i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

Concorso MACRO 2% – Arthur Duff / Nathalie Junod Ponsard

25.03.201131.12.2012

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali

Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali – e il MACRO, presentano al pubblico le opere vincitrici del bando di concorso MACRO 2%: “Rope” di Arthur Duff e “Orizzonte Galleggiante” di Nathalie Junod Ponsard.

I due artisti sfruttando le potenzialità della luce, tema del concorso, offrono al Museo e ai suoi visitatori nuovi modi per fruire degli spazi, trasformando attraverso interventi luminosi e colorati le zone di passaggio in luoghi per l’incontro tra pubblico e arte contemporanea.

Arthur Duff (1973) ha concepito il progetto “Rope” con un duplice scopo: da una parte sottolineare la transizione dall’area parcheggio al foyer del Museo e dall’altra mettere in rilievo la connessione tra i due spazi. Il progetto si sviluppa attraverso due distinti ed essenziali elementi, ovvero un’installazione neon e una proiezione laser, le cui azioni si sovrappongono nel vano ascensore. L’opera è stata ideata per entrare in dialogo con i visitatori che entrano, escono, e con coloro i quali sono già all’interno del Museo, stimolando “una partecipazione attiva attraverso l’uso della luce, del linguaggio, e dell’insito scambio tra arte e architettura”.

Il lavoro di Nathalie Junod Ponsard (1961), “Orizzonte Galleggiante”, sarà realizzato nel grande vano della scala che collega direttamente lo spazio esterno del nuovo Museo al MACRO Café e alla terrazza. Un orizzonte luminoso composto da led colorati accompagnerà simbolicamente i visitatori nel loro percorrere la scalinata e nel loro attraversare l’architettura per scoprirne i luoghi, per misurarne le dimensioni e per vivere quella sensualità che ha animato il lavoro di Odile Decq. Junod Ponsard interpreta questo insolito spazio come un orizzonte dalla cromia intensa e varia, che contrappone lo slancio e i tagli arditi dell’architetto all’orizzontalità di una natura artificiale ma propensa al cambiamento.